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lunedì 25 febbraio 2013

Riproposta: Tetsuo: The Iron Man

Ed eccomi qua, che mi accingo nella mia sfida più dura, che non è il fatto di avviare, spero un filone di post sulle riproposte, magari di nicchia, ma bensì riproporre e recensirvi questa opera.
L'ho trovata una grande sfida, perché è un film veramente particolare, che mi ha colpito sin dal trailer, poi finalmente tramite i miei rifornitori di fiducia, l'ho acquistato, me lo sono guardato subito.

Mi ha shockato, sotto ogni aspetto, certo sono avvezzo alle peggior stranezze, sopratutto da parte dei giapponesi, però questo è cinema serio, al di fuori delle apparenze, e sopratutto nelle sue prime opere, quelle fatte in casa diciamo, che anche questo che sto riproponendo è può essere così catalogato, infatti il budget non era certo da livello hollywoodiano: - Non potevamo permetterci un truccatore professionista. Abbiamo trovato un televisore nella raccolta dei rifiuti e smembrato i vari pezzi. Poi li abbiamo attaccati sul viso del protagonista con l'adesivo a doppio strato. - Shinya Tsukamoto durante un'intervista.
Ma non ho deciso di parlarne a caldo, anzi l'idea di parlarne l'avevo ormai accantonata,  ma sopratutto per un piacere personale, ho voluto guardarlo nuovamente, e le emozione è stata la stessa, anzi si sono ampliate.
Di cosa ci narra il nostro caro film che potrebbe anche essere definito un cortometraggio, tralasciando i tecnicismi diciamo che il tutto nasce da una persona, probabilmente, non del tutto sana mentalmente, (scusa rima chi ti ha detto di intervenire!?), infatti che fa di speciale? bé semplicemente è un feticista del metallo!
Ah quindi ascolta un po' di heavy metal o trash? no proprio no fate meno i presuntuosi, ma per metallo intendo proprio il materiale, e questo come moltissime persone si fa in vena con dei metalli, e uno pensa, come fai, schianti alla prima pera, ed infatti non è che stia tanto bene dopo l'iniezione e infatti barcolla per la città finché non viene investito da una coppia.
Allora loro ovviamente lo recuperano e chiamano un'ambulanza, certo che no, perché mai dovrebbero, decidono di caricarlo in macchina, per poi scaricarlo in un bosco, ma lui è ancora vivo e li vede, ma loro non si vogliono far scoprire, quindi iniziano il rito della riproduzione perché secondo loro così facendo, vengono scambiati per dei passerotti innamorati, certo.
Ecco questa piccola parte della trama sarà sicuramente strana per me e per tutti, ma è ben specificare che non è così lineare durante la ripresa questi momenti vengono spiegati un po' casualmente durante la ripresa.
Ma il film si basa principalmente sulla interazione fra uomo e metallo, perché l'uomo che ha investito il povero metallo-dipendente inconsapevolmente ha subito un incidente, ovvero una scheggia di metallo del poveretto li va nella guancia, ed inizia così la sua trasformazione in uomo metallico, e la vicenda si baserà principalmente sulle trasgressioni più nascoste della cara mente umana, e spesso le spiegazioni vengono fatte tramite una televisione all'interno delle scene, questo è sicuramente dovuto all'influenza che ha avuto il caro Tsukamoto durante la sua infanzia e adolescenza, infatti sempre in un'intervista spiega che praticamente ci è cresciuto, e ne faceva da calendario, infatti quando vedeva gli spot estivi capiva che stava arrivano l'estate, sì normale certo, io capivo solo quando era mattina perché c'era la prima serie dei Power Rangers in corso.
Raccontata la trama, cercando di non spoilerare troppo, andiamo a narrare, - deh narrami Zio Tom -, delle grandi capacità universali di Shinya in questo suo lavoro, scusate lavoro è offensivo, opera d'arte è più congeniale, intendo comunque la fantastica scelta della colonna sonora, che oltre ad essere fantastica, non è un semplice sottofondo, ma una parte integrante e fondamentale del film, infatti non è molto lontano dall'essere un film muto, i dialoghi sono veramente ridotti al minimo.
E sopratutto la cinepresa, ovviamente non all'avanguardia, ma utilizzata come solo i migliori possono, le angolazioni sono sempre perfette, la gestione fotografica è veramente eccelsa, e la scelta del bianco e nero aiuta tantissimo.
C'è una scena in particolare che non faccio nient'altro che rielaborarmi in testa, ovvero quando viene riproposto l'incidente per l'ultima volta: viene mostrata la macchina che arriva verso la cinepresa con una rotazione totale del soggetto con un ritmo nauseante ma sopratutto questo senso viene ancor più intensificato da una una musica che spunta dal nulla, perché prima il reparto musicale era di tutt'altro stampo, poi in questo momento parte un classico pezzo jazz e rende questa scena impressionante.
Un'altra peculiarità del film è lo stop motion, infatti quando i personaggi grazie ai loro "poteri" si spostano velocemente vengano presentati in questo modo, e la da questa idea di velocità e continua a rendere straniante la scena.
Insomma si nota che il film è fatto in casa, ma non è un'aspetto negativo, anzi rende l'opera più emozionante e vicina al telespettatore.



2 commenti:

  1. Uno dei film che ha influenzato il Matango! :D W i .... rotanti! XD

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    Risposte
    1. Sì da il caso che sia una cosa seria, e non va presa sottogamba.

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