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martedì 2 aprile 2013

Riproposta: Intrigo Internazionale


Continua la mia esplorazione totale del mondo del cinema, o meglio la disintossicazione dalla difficile infanzia avuta (solo per i film, nessuno mi ha rapito o stuprato).
Si va nel passato, un regista che continua ad echeggiare, giustamente, nei giorni nostri ovvero: Alfred Hitchcock.
L'uomo della penombra panciuta, scherzi a parte è l'uomo della tensione, quest'ultima è stata la sua "arma" principale ma riesce ancora a renderci tesi o magari negli anni, agli occhi delle nuove generazioni si sente la vecchiaia?

Manco per il diaulo certo che no!
La vicenda parte dal mondo pubblicitario ed un equivoco porta il signor Roger Thornill ad uno scambio di persona che lo porterà a rischiare continuamente la pelle, e nonostante la vita da impiegato riesce a sfuggire alla morte.
Quello che ci viene mostrato è un film dal sapore spionistico, agenti segreti di varie nazioni in pieno periodo di guerra fredda.
Il tutto è condito da dialoghi pungenti e con spesso interazioni umoristiche, ricco di battute, un rapporto tra madre e figlio veramente ostico che da più un sapore di amicizia e sono proprio questi che non sentono il benché minimo segno di ruggine, sono veramente divertenti e ben fatti, infatti mi sono sempre sembrati dialoghi moderni, cioè quello che intendo dire è che ho sempre notato che i film di molti anni addietro spesso avevano una dialettica un po' da ferreo galateo, mentre qui sono zoticoni, in senso positivo ovviamente.
Ma non sono tutte risate, la scena è ben articolate, e ci sono sempre informazioni nuove che non ci portano ancora a capire cosa c'è dietro tutto questo caos politico, non vi preoccupate non è film che vuol dare una propria visione politica.
E presto nella vicenda apparirà una vedova nera, quella donna proverà a conquistare il cuore del sfortunato protagonista e che magari rimarrà intrappolata in questa messa in scena!?
Queste vicende possono ricordare la ben nota saga dell'agente 007 che da pochi anni era appena nata nelle sale cinematografiche.
Una parte che potrebbe dar noia a chi è abituato ai film d'oggi è un uso massiccio del blue screen, non che dia noia, però essendo abituati a vederlo utilizzare per soggetti inesistenti, qui viene usato per ogni cosa, in primis il viaggio in macchina, come lo è stato per molto tempo, poi anche molti dei passaggi sono stati mostrati con questa tecnica però non ammacca la visione, sopratutto grazie ad una ripresa veramente eccellente, solamente inquadrature azzeccate ed ad effetto.
Un'altra pecca che si nota solo paragonando con le opere moderne è la finzione del bacio, in questo film è decisamente evidente la finzione dell'atto che potrebbe risultare un po' ridicola, ma è un difetto che non scalfisce l'opera.
Comunque il "filmaggio" ad un ritmo basato su i due elementi già citati, si parte da un inizio da commedia, per poi cambiare poco a poco in sunspense, infatti più ci si avvicina al finale e più ci si aspettano effetti tragici.
Un picco della tensione si ha nel momento in cui il protagonista si ritrova in una zona desolata, perfetta per una trappola e qui si respira quasi un'aria western, non solo per la desolazione del paesaggio, ma anche per momenti di faccia a faccia.
Il livello degli attori è decisamente di una media accettabile, il protagonista interpretato da Cary Grant si conferma un gioiello per Hitchcock e da prova una recitazione veramente ottima, senza alcuna pecca, mentre la cara bionda spia, Eva Marie Saint non si comporta troppo male però neanche troppo bene, spesso risulta un po' fredda non è ben riuscita a calarsi nei panni assegnati.
Tra i due c'è una scena veramente particolare, dove è doveroso farne un appunto: questa scena è particolare sopratutto per gli anni in cui è stata presentata perché porta a richiamare ad un coito, ovvero mi riferisco a quando nel finale il treno, protagonista delle maggiori vicende sopratutto fra la coppia, entra nella galleria durante il loro amoreggio, e qui si riconosce un'allusione all'atto sessuale mostrato attraverso un messaggio sublimale d'impatto.
Dunque questo è un film che consiglio vivamente di recuperare, per chi magari l'ha trascurato o anche per chi come me non conosceva ancora un'opera dell'immenso Hitchcock dove certo qui da prova del suo immenso talento dietro la cinepresa.
Lezioni di regia così, fanno sempre bene.


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